Università, bene il patto di federazione tra Trieste e Udine

La Flc e la Cgil del Friuli Venezia Giulia guardano con interesse al patto di federazione approvato dalle università di Udine e Trieste. Si tratta, a nostro giudizio, di un primo passo verso la costruzione di un sistema dell’alta formazione nella nostra regione: da tempo sosteniamo che in un territorio ridotto come il nostro e in una fasedi contrazione delle risorse e di blocco delle assunzioni, una logica disistema è indispensabile. In primo luogo per continuare ad assicurare aglioltre 40mila studenti e alle loro famiglie la possibilità di disporre di una formazione adeguata, poi per mettere a disposizione dei docenti e degli studiosi strumenti di ricerca consoni alle loro esigenze, e infine perconsentire al personale tecnico amministrativo di garantire il pienofunzionamento dei servizi universitari riducendo al minimo il ricorso a forme di precariato e ad esternalizzazioni.
È tuttavia necessario ragionare attentamente sui limiti del percorso finora seguito spesso fatto di sporadici e disorganici corsi interateneo, che impongono anacronistici pendolarismi agli studenti, espellendoli di fatto daquanto la vita universitaria offre al di là delle lezioni in aula.
Ragionare sulla federazione tra i due atenei significa discutere sul futuro del Friuli Venezia Giulia, che non appartiene soltanto ai senati accademici e ai consigli di amministrazione delle università di Udine e Trieste, i quali devonogarantire innanzi tutto il mantenimento dei livelli occupazionali odierni. Deve essere avviata una riflessione complessiva sul rapporto tra alta formazione e comunità regionale che non può, proprio per i temi che tocca, escludere lapubblica amministrazione locale, le parti politiche e sociali, le forze culturali. Sotto questo aspetto, il dibattito sul diritto allo studio è partito nel peggiore dei modi e non vorremmo che anche in questi argomenti determinanti per il futuro della comunità si proseguisse per “salotti riservati”.
Per questo ribadiamo con forza la richiesta dell’apertura nella nostra regione di un confronto a tutto campo su queste tematiche: noi siamo interessati edisponibili, le università hanno fatto il loro primo e benvenuto passo, ora tocca agli altri attori farsi avanti.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg
Natalino Giacomini,
segretario generale Flc-Cgil Fvg