Venti milioni ai consiglieri? Una scelta sbagliata
«Nessuno ha parlato né di clientelismo, né di soldi gettati. Resta il fatto che la Giunta, nell’ambito di una manovra complessiva di 186 milioni, rinuncia a gestirne 20, che non sono pochi, delegando ai consiglieri la scelta su come e dove utilizzarli: non è così che si costruisce una manovra, specialmente di fonte a una crisi come quella che attraversiamo». Il segretario generale della Cgil Fvg Franco Belci replica così alle parole di Daniele Galasso e Alessandro Colautti a proposito del fondo consiglieri previsto dalla manovra di assestamento. «Una misura – rimarca Belci – che era stata criticata unitariamente da Cgil, Cisl e Uil in occasione dell’incontro con Tondo, per cui è singolare che Colautti, contrariamente a Galasso che non fa nomi, tiri in ballo la sola Cgil».
I sindacati, come ribadisce il segretario della Cgil, contestano la logica seguita dalla Giunta: «Galasso – spiega Belci – ha risposto fornendo una lista d’interventi che verranno finanziati attraverso quei 20 milioni. Alcuni di questi potrebbero essere tranquillamente rinviati a tempi migliori, mentre altri sono riferiti a capitoli importanti come politiche del lavoro, asili nido, diritto allo studio. Proprio perché si tratta di settori nevralgici, però, le misure in questione dovrebbero essere programmate in maniera organica dalla maggioranza e discusse con le parti sociali, senza essere affidati a interventi spot che sfuggono a un confronto complessivo». Ma il problema principale, per Belci, resta quello del sottofinanziamento di sanità e welfare, anche alla luce dei tagli recenti e futuri del Governo: «Capitoli – rimarca il segretario – sui quali né la Giunta, né Galasso e Colautti ci hanno dato risposte».