Vittoria, gli irriducibili giù dal tetto
di CRISTIAN RIGO
Gli irriducibili hanno vinto la loro battaglia. E dopo sei giorni di protesta sono scesi dal tetto del magazzino di via Nazionale. Ieri infatti, a conclusione del vertice in Prefettura, il Gros market si è impegnato a concedere un anno di cassa integrazione ai lavoratori. L’accordo sarà firmato il 22 dicembre nella sede del Ministero a Roma.
Fino a quel giorno i lavoratori resteranno accampati fuori dal magazzino di via Nazionale. Ma le buone notizie per i 30 addetti non sono finite qua. Il direttore generale del Gruppo Lombardini, Gabriele Santoleri, ha assicurato anche che verrà ritirata la querela presentata nei confronti dei 4 lavoratori che hanno occupato lo stabilimento («si trattava di un atto dovuto per autotutelarci in caso di incidenti») e che, come nel caso di Sassari, dove è stato chiuso un altro magazzino Gros market, l’azienda «è disponibile anche ad anticipare il pagamento dell’ammortizzatore sociale a dimostrazione del fatto che c’è e c’è sempre stata la volontà di venire incontro, per quanto possibile, alle richieste dei dipendenti come dimostra anche il fatto che il Ministero ci ha convocato proprio stasera (ieri, ndr) per il 22 dicembre in seguito alla nostra precedente richiesta». Come dire insomma che la protesta non ha cambiato i piani del Gros market. Ma lavoratori e Cgil non sono dello stesso avviso. «Ci avete licenziati via fax, dopo una vita passata in quel magazzino dove pioveva dentro e senza nemmeno il riscaldamento – hanno detto ieri i 3 dei 4 irriducibili che hanno partecipato all’incontro nel palazzo del Governo –. Stare su quel tetto ci è costato un enorme sacrificio, ma almeno vi abbiamo visti in faccia. E adesso sappiamo che ci sarà un incontro a Roma». In quella sede si discuterà anche dell’eventualità di un esodo incentivato che però la proprietà non sembra intenzionata a concedere. Di sicuro c’è invece l’impegno di Regione, Provincia e Comune di Pradamano per agevolare la ricollocazione dei 30 e per favorire anche, con il ricorso ai lavori socialmente utili, la possibilità di un’integrazione economica alla cassa integrazione che da sola garantirà circa 700 euro al mese ai dipendenti (lo stipendio medio era di circa 1.100 euro) che dal primo gennaio resteranno senza lavoro.
«Sono contento – ha detto il vicepresidente dela Regione, Luca Ciriani – perché ci sono 30 famiglie che passeranno un Natale più sereno». Molto soddisfatti dell’accordo raggiunto anche il sindaco di Pradamano, Gabriele Pitassi e l’assessore provinciale, Daniele Macorig che hanno partecipato all’incontro convocato dal prefetto Ivo Salemme. «Tutti – ha commentato il rappresentante del Governo – hanno fatto la loro parte per favorire la stipula di una dichiarazione d’intenti con la quale l’azienda si è impegnata ad accogliere quasi tutte le richieste del sindacato». Secondo il segretario della Filcams, Claudio Caporale «la lotta e l’eroico attaccamento al lavoro dimostrato dagli irriducibili e dai loro colleghi ha pagato».