La “Via Maestra” dei diritti: in mille dal Fvg a Roma per lavoro, riforme e sanità
«Quella di domani non sarà soltanto la voce dei lavoratori e dei pensionati, ma di tutta quella parte della società civile che fa capo alle associazioni che hanno promosso assieme alla Cgil la manifestazione di domani. E che chiedono assieme a noi nuove politiche per l’occupazione e contro la precarietà del lavoro, una vera riforma fiscale capace di tutelare il potere di acquisto dei lavoratori e dei pensionati, di difendere una sanità pubblica sempre più in crisi, a livello nazionale come in Friuli Venezia Giulia, una politica italiana ed europea capace di far prevalere le ragioni della pace rispetto alla logica delle armi». Il segretario generale della Cgil Villiam Pezzetta ha illustrato così le ragioni della giornata di mobilitazione indetta per domani a Roma con il titolo “La via maestra”. La manifestazione, promossa dalla Cgil e da oltre cento associazioni, vedrà lo svolgimento di due cortei, uno da piazza della Repubblica, l’altro da Piazzale partigiani, con partenza nel primo pomeriggio e arrivo in piazza San Giovanni per il comizio, che sarà concluso alle 17.15 da Maurizio Landini.
PIÙ DI MILLE VERSO LA CAPITALE Almeno un migliaio, come ha anticipato Pezzetta, i manifestanti che arriveranno nella capitale dal Friuli Venezia Giulia, prevalentemente a bordo di corriere in partenza da tutte le province, ma anche di treni, auto e furgoni. Nutrita anche la partecipazione del mondo associazionistico regionale, presente oggi a Udine in occasione della conferenza stampa di Pezzetta con una delegazione in rappresentanza delle associazioni che hanno promosso la mobilitazione (presenti Anpi, Emergency, Coordinamento Salute Fvg, Comitato per il ritiro di ogni autonomia differenziata Fvg). «A legarci – ha spiegato Pezzetta – non soltanto i temi del lavoro e della sanità, ma anche le battaglie per la pace, per la difesa della Costituzione contro il progetto di Autonomia differenziata, la sfida dell’integrazione e dell’accoglienza ai migranti e ai richiedenti asilo.
SANITÀ SOTTOFINANZIATA Centrali, tra le ragioni della manifestazione, le richieste che la Cgil rilancia al Governo in vista dell’approvazione della Finanziaria 2024. «Deludente e preoccupante», secondo le parole di Pezzetta, le prospettive che emergono dopo l’aggiornamento del Documento di economia e finanza: «Prendiamo atto – ha spiegato il segretario generale – che l’intenzione è di confermare il taglio del cuneo per un ulteriore anno: questo impedirà, se la misura sarà confermata, una caduta dei salari, ma al di fuori di una riforma fiscale capace di sostenere realmente e significativamente i redditi medi-bassi, avviando una indispensabile politica di redistribuzione delle risorse a beneficio dei lavoratori e dei pensionati. Si insiste anzi su misure come l’estensione della flat tax, che avvantaggia i lavoratori autonomi a reddito elevato, e su una politica di condoni che non contrasta l’evasione fiscale, ma al contrario la agevola. E manca qualsiasi traccia di allentamento dei vincoli della riforma Fornero, a dispetto dei proclami lanciati in campagna elettorale, in particolare dalla Lega». Sotto accusa anche il sottofinanziamento della sanità, «con una spesa – spiega Pezzetta – che nelle previsioni del Governo salirà solo a un tasso nominale dell’1,1% annuo, molto al di sotto dell’inflazione, con un rapporto sul Pil che scenderà al 6,1%, oltre un punto in meno rispetto al 2020». Percentuali, queste, che per Pezzetta certificano una politica di disinvestimento e di strisciante privatizzazione, evidente anche in Friuli Venezia Giulia.
LAVORO, CAMPANELLI D’ALLARME Quelli che arrivano dal mondo del lavoro regionale, intanto, non sono soltanto segnali di tenuta. La media degli occupati nei primi due trimestri del 2023 si è attestata poco al di sotto di quota 520mila, con una flessione di 7.500 rispetto alla prima metà del 2022 e un calo di 10mila nel manifatturiero. A preoccupare la Cgil anche la tendenza al rialzo della cassa integrazione: «Tra gennaio e agosto – ha spiegato Pezzetta – le ore autorizzate dall’Inps in regione sono state più di 9 milioni, con una crescita del 25% rispetto al 2022». Di fronte a questo quadro la Cgil rivendica l’esigenza di politiche più mirate di incentivo e sostegno alle aziende e all’economia, «per uscire da una logica basata sulla distribuzione a pioggia delle risorse e passare a una fase che punti alla programmazione, alla crescita dei comparti più strategici, degli occupati e della qualità dell’occupazione».
Per approfondimenti
”LA VIA MAESTRA”, i promotori e le adesioni (in aggiornamento)
Occupazione, cassa integrazione, infortuni sul lavoro (i dati dell’Osservatorio Cgil Fvg)