Rimettere il lavoro al centro dell’Italia e dell’Europa

Il grazie al presidente Mattarella, «per aver ricordato che la Festa del Lavoro è anche la Festa della Repubblica, perché la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro». Maurizio Landini ha aperto così il suo intervento sul palco di piazza della Repubblica, a Monfalcone, affollata da migliaia di persone e colorata dalle bandiere e dagli striscioni di Cgil, Cisl e Uil. È stato i segretario generale della Cgil a chiudere la manifestazione nazionale del Primo Maggio, dopo gli interventi dei delegati (per la Cgil Rosanna Bottan, delegata Fiom alla Nidec di Pordenone, e Gianluca Espis, delegato illea alla Stone Italiana di Villesse, oltre a Fatou Sarr, della Filcams Gorizia, che ha coordinato gli interventi sul palco) e dei segretari generali della Uil e della Cisl, Pierluigi Bombardieri e Luigi Sbarra.
Un messaggio forte, quello di Landini, sulla centralità del lavoro, dei diritti, dei temi dell’integrazione e dell’accoglienza, sul ruolo dell’Europa sia nel garantire una vera giustizia sociale ai suoi cittadini, sia nella ricerca di un processo di pace che riesca a porre fine alle guerre in atto. «Un’Europa – ha detto il segretario generale della Cgil – fondata su lavoro, giustizia sociale e pace, come oggi non è, un’Europa che sia unica e basata si questi valori, non un’Europa fatta di tante Ungherie».
La manifestazione, il cui racconto video è disponibile in streaming sul sito Collettiva.it, ha visto una numerosissima partecipazione da Monfalcone, da tutto il Friuli Venezia Giulia e anche dalle regioni vicine. Partecipatissimi anche i cortei di Cervignano, èpromossi da Cgil-Cisl-Uil di Udine con la Confederazione italiana agricoltori, e di Trieste, organizzato dalla Cgil, con un ampio coinvolgimento dell’associazionismo e dei partiti.

foto: ufficio stampa Cgil Fvg e Giovanni Gabassi