Sanità in crisi, il grido d’allarme di Pordenone
Circa cinquecento persone, tra lavoratori e pensionati, hanno partecipato oggi al presidio di Pordenone, organizzato dalla Camera del lavoro nell’ambito della giornata regionale di difesa della sanità pubblica indetta dalla Cgil. Una mobilitazione, spiega il segretario generale della Cgil di Pordenone Maurizio Marcon, «che nasce dalla consapevolezza di quanto centrale e prioritario sia il tema della sanità per la Cgil, sia nella sua declinazione nazionale sia con riferimento al confronto con la Giunta regionale». Per illustrare le ragioni della mobilitazione, dalle carenze di personale alle liste di attesa, dall’esodo dei medici di base all’inadeguatezza dei servii territoriali, nel corso del presidio sono stati distribuiti circa duemila volantini. «Abbiamo spiegato le nostre ragioni, ne abbiamo discusso con la gente che entrava e usciva dall’ospedale – dichiara ancora Marcon – e che ci ha confermato, con le sue testimonianze, quanto sia preoccupante la situazione e quanto siano sentiti dalla popolazione temi come la carenza dei medici di base e la lunghezza delle liste di attesa. Non è accettabile che interventi, visite ed esami anche per problemi potenzialmente gravi vengano differiti di molti mesi, nei casi più gravi addirittura al 2024. Una piaga che colpisce tutti, ma soprattutto chi, come i disoccupati, i precari, i lavoratori e i pensionati a basso reddito, non può permettersi di rivolgersi al privato».
Giornata di difesa della sanità pubblica, le parole di Pezzetta e le immagini di tutti i presidi