Scuola, Sos dimensionamento e autonomia differenziata. Arriva il camper Flc Cgil
No all’autonomia differenziata e alle politiche sul dimensionamento scolastico, no al definanziamento e alla spinta alla privatizzazione di università e ricerca, sì a un rinnovo contrattuale che valorizzi il ruolo degli insegnanti e del personale scolastico, contrastando nel contempo la precarizzazione del lavoro nell’ambito della pubblica istruzione. Sono i temi e le battaglie che stanno caratterizzando il viaggio del Camper della Flc-Cgil, un itinerario di 30mila chilometri che tocca tutte le regioni italiane e che da venerdì 15 a giovedì 21 dicembre sarà in Friuli Venezia Giulia.
Il viaggio della “carovana” Flc-Cgil, all’insegna dello slogan Stesso Paese, stessi diritti, toccherà tutte e quattro le province, partendo venerdì da Gorizia, e l’obiettivo, come spiega il segretario regionale della Flc-Cgil Massimo Gargiulo, è quello di «dare rilievo sia alla battaglia della Cgil contro l’autonomia differenziata sia all’impatto del nuovo dimensionamento scolastico definito dalla Giunta regionale, che realizza, solo per il prossimo anno scolastico, il taglio di ben 10 dirigenti scolatici e di altrettanti direttori generali dei servizi amministrativi». Tra gli effetti del piano, ricorda sempre il segretario regionale della Flc, «la creazione di istituti sovradimensionati, con l’affidamento a un solo dirigente di un numero di sedi che potrà arrivare a 18 plessi, la chiusura di 3 plessi e aggregazioni di istituti disomogenei per ordinamento, gestione e progettualità».
Attraverso dibattiti, conferenze, laboratori di lettura e spazi musicali, la Flc intende affrontare anche altre tematiche e contenuti specifici che verranno toccati nelle diverse province: a Gorizia e Monfalcone (15 e 16 dicembre) l’inclusività e la lotta alla emarginazione, a Udine (17 e 18 dicembre) il diritto allo studio ed il valore dell’istruzione pubblica, a Trieste (19 dicembre) la tematica degli appalti nel sistema università e ricerca, a Pordenone (20 e 21 dicembre) la violenza di genere. «L’obiettivo – spiega ancora Gargiulo – è coinvolgere le comunità locali e la cittadinanza per contrastare la pericolosa deriva dell’intero sistema nazionale di istruzione e ricerca, generata da una serie di scelte politiche lontane dall’idea di istruzione contenuta nella Costituzione».