Sos pensioni, un’emergenza destinata ad aggravarsi. Pesa la precarietà del lavoro
I numeri diffusi dall’Osservatorio Inps sulle pensioni non pongono soltanto un’emergenza reddituale, che riguarda soprattutto le donne e che impone innanzitutto un potenziamento dei meccanismi di adeguamento delle pensioni al costo della vita. L’altra emergenza riguarda la necessità di sostenere l’elevato numero di pensioni erogate, in Friuli Venezia Giulia quasi 400mila, per un totale di circa 350mila pensionati, con adeguati flussi di nuova occupazione. È evidente infatti che per sostenere l’equilibrio del sistema previdenziale è indispensabile da un lato un adeguato ricambio generazionale sul mercato del lavoro, dall’altro una condizione occupazionale e retributiva che garantisca sia una giusta prospettiva di vita ai giovani, sia una regolarità dei versamenti contributivi. Non è un caso, del resto, che ogni anno 3mila giovani, prevalentemente a formazione alta e medio alta, abbandonino la nostra regione per cercare all’estero quelle opportunità occupazionali e professionali che non trovano a casa propria.
Il tema supera i confini della previdenza. È l’intero apparato del nostro welfare che si fonda su una migliore condizione occupazionale, relativa alla durata dei contratti, all’entità delle retribuzioni, alle prospettive occupazionali ed economiche che offriamo ai nostri giovani, variante fondamentale per invertire una curva demografica attualmente orientata in modo impietoso verso l’invecchiamento e lo spopolamento, con un pesantissimo impatto anche economico e sociale, oltre che sulla tenuta del sistema previdenziale, del welfare pubblico e in particolare della sanità pubblica, che fatica sempre più a dare una risposta a tutti i cittadini e a garantire nei fatti il diritto alla salute.
È questa, lo ribadiamo, la madre di tutte le emergenze che il nostro Paese e la nostra regione devono affrontare. E pertanto il primo punto sull’agenda di chi sarà chiamato a governare il Friuli Venezia Giulia nei prossimi cinque anni.